I Centenari


 
 

Antica Distilleria Petrone



“Dal 1856 la nostra terra in un bicchiere”

 
 



Antica Distilleria Petrone

Dal 1856


STORIA

Tradizione e gusto in un sorso, a metà tra storia e contemporaneità. La storia è quella dell’Antica Distilleria Petrone giunta oggi alla quinta generazione e fondata ufficialmente nel 1858 da Domenico Petrone Una storia che, però, ha radici ancor più lontane. Figlia di una generazione di distillatori del napoletano l’azienda crescendo decise di trasferirsi per ampliare i propri orizzonti a Sessa Aurunca e nella vicina località Ventaroli di Carinola. E soprattutto a Mondragone che diventò la vera casa dell’azienda. Una famiglia di distillatori le cui ricette secolari sono giunte, di padre in figlio, fino a noi. Ricette care anche ai Vip dell’epoca. Infatti proprio Domenico Petrone era molto vicino alla Casa Reale dei Borbone per la quale produceva un elisir di fine pasto a base di erbe che sarebbe poi diventato AmaRè.

L’AMORE PER IL TERRITORIO, E NON SOLO

AmaRè come l’Amaro del Re ma anche come il verbo “amare”. Infatti è l’amore il protagonista della seconda “tappa”, se così vogliamo definirla di questa storia di famiglia. L’amore tra Antimo Petrone, figlio di Domenico e Maria Mastantuono entrambi discendenti di distillatori che sposatisi continuarono insieme il percorso. Una giovane coppia che portò avanti la vita dell’azienda. Una vita che aveva l’aroma dell’anice e di tutte le delizie prodotte dai Petrone. Nacque poi Raffaele che avrebbe compiuto la scelta coraggiosa di spostare la distilleria, già in rapida ascesa, in quel di Mondragone.

Distilleria che in breve tempo diventò parte integrante della vita del luogo tanto che i suoi prodotti sarebbero stati usati anche nella “scrippella” storico dolce da matrimonio del luogo nel quale la miscela segreta di anice, sambuca e rhum proveniva proprio dalla loro distilleria.

E così nella zona ricchissima di vinacce,l’Antica Distilleria Petrone divenne presto il fulcro dell’economia del paese che era basata fino quel momento sull’agricoltura. Un’economia che anche grazie ai Petrone crebbe, con la produzione di alcool di vinacce e brandy; i cui residui, insieme alla carbonella delle fornaci, erano utilizzati dalla famiglie del luogo per riscaldare le case d’inverno. Questo mentre da Settembre a Marzo per tutta la zona risuonavano i canti di chi lavorava in distilleria. Erano i tempi in cui grazie alla pigiatura fatta con i piedi, affinché non si ossidassero a causa di eventuali interstizi nel sylos) si riusciva a ricavare l’alcool e si lavorava giorno e notte, tutti insieme. In una distilleria che sapeva di famiglia visto il forte legame dei Petrone con tutta la città. Con quella che era diventata la loro terra. Una terra che amavano profondamente.

Infatti questo calore e quella che oggi definiremo economia circolare hanno visto la famiglia di distillatori da sempre impegnati nel proprio territorio. Non a caso al tempo l’azienda fu anche rifugio per i senzatetto che venivano a scaldarsi dal gelido freddo invernale al tepore delle caldaie. Questo fino a quando arrivò la Seconda Guerra Mondiale con il suo carico di sofferenze e dolore. Un dolore che colpì anche la famiglia quando durante il conflitto l’azienda fu minata e fatta saltare in aria. L’Antica Distilleria Petrone fu, infatti, completamente rasa al suolo per poi essere ricostruita grazie allo zelo dello stesso Raffaele e al suo amore per un’azienda che per lui era sinonimo di storia. Di una storia di famiglia. E mentre l’impresa rinasceva più forte di prima sorgendo dalle ceneri come l’araba fenice cambiava il mercato. Sarebbe stato un altro Domenico il Petrone che avrebbe raccolto l’eredità di famiglia, e in particolare quella del padre Raffaele, impegnandosi ad accompagnare l’Antica Distilleria nell’era moderna




UN’ANTICA DISTILLERIA “MODERNA”

Nel 1975 infatti l’Antica Distilleria Petrone ebbe un’ulteriore evoluzione diventando un liquorificio, creando infusi e puntando su prodotti per l’epoca innovativi. In anni in cui gli anici e i rhum andavano per la maggiore i Petrone puntarono sui rosoli e in particolare sul loro limoncello, che oggi è un pluripremiato prodotto, per un’intuizione proprio di Domenico che seppe anticipare i gusti dei consumatori con largo anticipo in più occasioni. Come quando negli anni ’90 fece della Petrone una delle prime realtà a puntare su un comparto nuovo e “chic”, le creme di liquore, rendendo il brindisi un momento di gioia ed allegria dai sapori fruttati. Tante altre le idee innovative condivise con il figlio, Andrea, attuale guida dell’azienda.

Oggi infatti, oltre 160 anni dopo la sua fondazione l’azienda grazie alla guida dell’ultimo discendente della famiglia, proprio Andrea Petrone, è riuscita a imporsi sul mercato internazionale per l’eccellenza dei suoi prodotti. Prodotti che vanno da quelli più antichi, classici e premiati, come il Limoncello per l’appunto, passando per prodotti come l’Elixir Falernum e per delizie dagli aromi fruttati in grado di riportare la passione e l’eccellenza del territorio in un bicchiere. Come nella Guappa che è il primo e unico liquore a base di latte di bufala e brandy invecchiato 3 anni. Prodotto con lo stesso latte usato per la mozzarella di bufala campana Dop.

Il tutto innovando e perfezionando il ciclo produttivo pur mantenendo il contatto con la propria tradizione centenaria fatta di amore e perseveranza e che offre ai propri clienti il meglio con semplicità, rispettando la tradizione che da sempre lega l’Antica Distilleria Petrone alla propria terra.



““L’Antica Distilleria Petrone è soprattutto una grande famiglia. La mia famiglia. Un’azienda nella quale l’amore per il territorio e la cura dei dettagli, della qualità di ogni singolo prodotto, si intrecciano irrimediabilmente nella continua ricerca dell’eccellenza”.”




 
 
Andrea Petrone
 
 


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